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01 maggio '08 - Brucia la differenziata
Meglio triturare che bruciare
L'alternativa al termovalorizzatore è già pronta. La sta sperimentando Thor

Un sistema di riciclaggio indifferenziato. E la definizione del sistema sviluppato dal Cnr ed elaborato con il sistema Thor che permette di recuperare e raffinare i rifiuti solidi urbani senza passare per i cassonetti differenziati. La fase di sperimentazione avanzata, in Sicilia, ha trovato già alcune applicazioni pratica e garantisce un costo pari a un quinto della spesa per lo smaltimento di un inceneritore e restituisce materiali utili e combustibile dal potere calorico elevato. Thor è un sistema sviluppato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche insieme alla Società Assing Spa di Roma. Funziona come un mulino. Riduce i rifiuti a dimensioni microscopiche, inferiori a dieci millesimi di millimetro. Alla fine del processo si ricava una materia omogenea, purificata dalle parti dannose e dal contenuto calorifico, utilizzabile come combustibile e paragonabile ad un carbone di buona qualità. Il prodotto può essere utilizzato  sia come combustibile solido che nella produzione di bio-olio per motori diesel attraverso la pirolisi. Il sistema produce anche combustibile senza passare per la raccolta differenziata, quindi un altro grado evolutivo dalla raccolta differenziata e il semplice incenerimento. Thor sta per Total house waste re cycling. Significa riciclaggio completo dei rifiuti domestici. Si tratta di  una tecnologia finanziata a dare risorse pubbliche e private. Ideata interamente in Italia si basa su un processo di raffinazione meccanica dei materiali di scarto. Ciascun elemento viene trattato in modo da separare tutte le componenti utili dalle sostanze dannose o inservibili. Limpianto è completamente autonomo. Consuma parte dellenergia che produce e il resto lo cede allesterno. Il primo impianto Thor riesce a trattare fino a otto tonnellate lora e non ha bisogno di unarea di stoccaggio in attesa del trattamento. Non è necessario tenerlo in funzione in modo costante. Il progetto può essere realizzato anche come impianto mobile. La previsione di costo di un impianto da 4 tonnellate/ora ed occupa circa 300 metri quadrati è di 2 milioni di euro. Limpianto può essere montato su un camion o su navi. In questultimo caso, la produttività di un impianto imbarcato può salire oltre le dieci tonnellate lora e il combustibile, ottenuto dal trattamento può essere utilizzato direttamente dal natante o rivenduto allesterno. Per una identica quantità, una discarica ne richiederebbe almeno 100 e un inceneritore 250 euro. A questi costi vanno aggiunti quelli di gestione, e in particolare le spese legate allo smaltimento delle scorie e ceneri per gli inceneritori, o della gestione degli odori e dei gas delle discariche, entrambi inesistenti nel Thor. Quanto al calore, i rifiuti che contengono cascami di carta producono 2.500 chilocalorie per chilo, mentre dopo la raffinazione meccanica superano le 5.300 chilocalorie. Nellapplicazione pratica, in unarea urbana di 5000 abitanti dove vengono cumulate 50 tonnellate al giorno di rifiuti solidi Thor permette di ricavare una media giornaliera di 30 tonnellate di combustibile, 3 tonnellate di vetro, 2 tonnellate tra metalli ferrosi e non ferrosi e 1 tonnellata di inerti, nei quali è compresa anche la frazione ricca di cloro dei rifiuti, che viene separata per non inquinare il combustibile. Il resto dei rifiuti è acqua, che viene espulsa sotto forma di vapore durante il processo di micronizzazione. Il prodotto che esce da Thor è sterilizzato perché le pressioni che si generano nel mulino, dalle 8000 alle 15000 atmosfere, determinano la completa distruzione delle flore batteriche, e, inoltre, non produce odori da fermentazione: resta inerte dal punto di vista biologico, ma combustibile. Là dove scarseggia lacqua potabile il sistema riesce a utilizzare energia termica prodotta per alimentare un dissalatore, producendo acqua potabile e nello stesso tempo eliminando i rifiuti solidi urbani.