ilnardi.it
04 luglio '14 - letteratura
A Piccolo il Premio Strega
La celebrazione a villa Giulia e allora poteva esser premiato anche un canguro


Nanni Moretti l'ha sintetizzato in una scena del film Caro Diario. 

http://www.youtube.com/watch?v=D6UI9niCd3k

Francesco Piccolo sullo stesso snodo concettuale ha scritto un libro che ha vinto il Premio Strega. La sera di giovedì 3 luglio è stato celebrato a Villa Giulia presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria meridionale
La scena morettiana è quella famosa in cui fermandosi con la sua vespa blu dice a un ragazzo rampante in mercedes che lui in realtà nella vita proprio perché crede nelle persone si sente più a suo agio nel far parte di una minoranza. 
Francesco Piccolo con Il desiderio di essere come tutti, edito da Einaudi, non ha è riuscito a rendere merito al moloch dell'esistenzialismo di sinistra raffigurato da Moretti. Francesco Piccolo se ha assaporato da vincitore la bottiglia di Strega deve ringraziare le sue opere precedenti più che l'opera premiata. Tra queste, Momenti di Trascurabile Felicità
Piccolo nonostante avesse preso l'abbrivio sugli altri contendenti ha vinto di sole cinque lunghezze dovendosela vedere con Antonio Scurati autore de Il Padre Infedele, edito da Bompiani. Anche la narrazione di Scurati ha il carattere struggente dell'occasione esistenziale in cui scoprire chi sei implica la presa d'atto dell'inutilità del resto che prima era sostanza. Il vantaggio della narrazione di Piccolo però guarda alla dimensione collettiva di una storia. Ha il merito di dare l'illusione a una generazione di perdenti per scelta di trovare un senso di comunanza che nella vita reale non hanno mai trovato. 
Invece, la dolente educazione sentimentale di Scurati ha un carattere solipsistico. Una dimensione onanistica che deve aver gravato come condizione penalizzante perché il valore letterario di quest'ultimo non è inferiore al primo. Ma la giuria ha deciso. Ed il premio è di Piccolo. 
Identico il panorama della premiazione. Donne e uomini volutamente felici guardano sorridenti il tramonto di un mondo nato in bianco e nero grazie ad autori di tanto nome come Alberto Moravia, Ennio Flaiano, Cesare Pavese, Elsa Morante, Natalia Ginzburg, Lalla Romano ...
Nessuna menzione speciale da parte dei presentatori degli autori coi rispettivi libri. Solo una voce che entra stancamente nel vivo della serata ricordando il motivo del conviviale: "Se a qualcuno interessa iniziamo lo spoglio dei voti per l'assegnazione del premio". 
Il resto è lettura di cognomi: Giuseppe Catozzella, con Non dirmi che hai paura edito da Feltrinelli, Francesco Pecoraro con La vita in tempo di pace da Ponte delle Grazie, Antonella Cilento con Lisario o il piacere infinito delle donne da Mondadori (chiaramente oltre ai primi due).
Si apprezza bene la cucina sobria e la compagnia E le parole tra noi leggere come scriveva Lalla Romano in un Premio Strega vinto quarantacinque anni fa. Si apprezzano le orecchiette, i rigatoncini, la buona sobria cucina. Si apprezza principalmente l'ambiente. Villa Giulia nella sede Soprintendenza per i Beni archeologici dell'Etruria sono lo spettacolo più coinvolgente di un teatro che ha chiuso il sipario quando la letteratura ha iniziato ad essere promozione sociale.