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08 novembre '08 - Urbanistica e appetiti
Spolpata Roma col PRG si ricomincia dal contado
Presentato ddl: Sostituisce Provincia e comprende tutti i Comuni

"Istituzione di un'area metropolitana che comprendere tutti i comuni della provincia capitolina in sostituzione alla Provincia di Roma. Riorganizzazione governativa della città". Giovedì 31 ottobre la presentazione al Senato della repubblica del disegno di legge targato Pd su come trasformare lamministrazione della Capitale.  Cè bisogno si dice nella relazione presentata dal consigliere regionale Guido Milana - di un ordinamento ad hoc. Quasi  a voler precisare che la legge prospettata non vuol raffigurarsi come lesercito prussiano, si specifica che i Comuni conservano nomi e identità culturali. Si lascia anche il diritto di esistere per le realtà di 'seconda fascia', sono i Comuni confinanti con le province di Viterbo, Rieti, Frosinone. Loro possono non scegliere di far parte dell'Area metropolitana. Quelli accanto a Roma invece sono costretti. E se  dal 2013  i municipi capitolini diventeranno Comuni, gli altri Comuni, quelli veri, detti metropolitani, eserciteranno tutte le funzioni amministrative non espressamente attribuite alla Città metropolitana. Significa che Roma assumendo più poteri potrà cederne alle amministrazioni locali confinanti. Per fare questo però ci sarà bisogno di una votazione qualificata in Assemblea. Traducendo in termini politici la logica dei veti contrapposti che si determinerà a carattere territoriale queste deleghe non arriveranno mai ai Comuni confinanti. E lo Statuto a disciplinare le competenze. Lo Statuto quindi potrà prevedere che il governo della Città eserciti le funzioni dei rispettivi comuni come il trasporto pubblico, la viabilità. A Roma i rapporti con gli organi dello Stato, con la Santa sede e con l'Ue. Quindi Roma città vedrebbe accrescere i suoi poteri, i Comuni a lei confinanti per decidere se attivare una linea di trasporto pubblico o fare un senso unico dovranno riferirisi al governo complessivo della città. La città metropolitana ha competenza anche su grandi infrastrutture, tutela e valorizzazione dei beni culturali, turismo e promozione dello sviluppo economico, coordinamento dei settori dell'istruzione e dell'assistenza sociale. Chiaramente nel Ddl si disciplina l'ordinamento della città metropolitana, si prevedono nuovi organi di governo e il 'restauro' dei vecchi, a cominciare dal sindaco di Roma che diventa 'sindaco di Roma metropolitana'. Ci sarà la "Giunta di Roma metropolitana", composta come oggi da 12 membri, mentre il Consiglio si trasformerà in 'Assemblea capitolina', rimanendo a quota 60 consiglieri. Nasce il 'Consiglio dei sindaci dei comuni e dei municipi della città metropolitana di Roma capitale', che riunirà i primi cittadini dei comuni e dei 19 municipi romani: una sorta di 'seconda camera' presieduta dal sindaco di Roma. Non solo: si prevede anche la creazione di un 'Alto Consiglio per Roma capitale', presieduto dal presidente del Consiglio e costituito dal Governatore del Lazio e dal Sindaco metropolitano, che diverrà la sede di armonizzazione delle competenze di Città, Regione e Stato. La burocrazia è nata anche per il sistema di deleghe tali da garantire orizzontalmente tutti i poteri tra loro (Marco Revelli, 1967). Con queste premesse si apre un buon viatico per complicare la vita ai comuni dellasse metropolitano.