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02 maggio '15 - film
Avengers, quando la difesa è l'attacco
Nella lotta contro il potere assoluto della tecnica bisogna cambiare schemi e visione di un mondo che si estende sempre più


Il concetto di difesa è superato. È nell'evoluzione il solo futuro. E questo futuro si esprime nella tecnologia. La tecnologia ha come campo cognitivo la tecnica. Non pensare, semmai computare. Superare le debolezze umane per essere esclusivamente nell'idea di crescita. È questo il programma di Ultron che al di là di essere un nemico è la più forte intelligenza artificiale col progetto di superamento dell'umanità. Prende le sembianze di un grande automa, ma è qualcosa di molto più complesso e grande.

Gli Avengers nel contrastarlo, d'altro canto, non sostengono un altro modello. L'impostazione rimane quella di difesa nei confronti del male e dell'estinzione della razza umana. Ma il loro modello è in crisi. Lo stesso servirsi della più alta tecnologica di Jervis è messo in crisi dalla penetrazione di Ultron. L'essere portatori di superpoteri è messo in difficoltà da altri portatori di superpoteri. La stessa unione del gruppo si incrina. Lottano l'uno contro l'altro e non solo per la perdita delle loro vere volontà. Nella determinazione di Tony Stark (Ironman) con l'accondiscendente Bruce Banner (Hulk) si decide di far assimilare il sistema di Ultron da Jervis ma in effetti avviene il contrario. Dimostrazione in più che nei sistemi attuali di relazione al mondo – sia in termini conflittuali che pacifistici – la difesa frontale non può sussistere. Non si può prescindere dall'assimilazione e in questa, l'accettazione del conflitto permanente. Tony Stark deve rimodellare i suoi precedenti piani di difesa della Terra per comprendere che la sola difesa è nel fare squadra. Difficile per lo spirito individualista di un imprenditore vincente, come è lui. Impossibile per l'esaltazione dell'istintività animale di Hulk. Molto problematico per la personificazione dello spirito americano che è Steve Rogers alias Captain America. Impensabile per il femmineo ambiguo della Vedova Nera. Ma il gruppo ha anche Occhio di Falco, utile comprimario. Nella pausa familiare in cui richiama il gruppo riesce a ricomporre uno spirito di squadra. Fondamentale in questo siparietto il riapparire di Nick Fury nel cui animo c'è la capacità di non perdere di vista l'obiettivo. Buon ultimo al gruppo si unisce un nuovo eroe-anti. Si chiama La Visione. È il condensato della fusione tra il sistema difensivo che voleva orchestrare Ultron, ma talmente sofisticato da acquisire la facoltà del giudizio autonomo (somiglia a La Morte del Settimo Sigillo di Ingmar Bergman). La Visione guarda con distacco l'antagonismo degli uomini tra caos e ordine ed ha il merito di legarsi agli Avengers per l'epico scontro finale. Si unisce anche Scarlet che cambia fronte. Non può unirsi il fratello, Quicksilver, gloriosamente caduto nella pugna.

Tutto questo vuole recuperare la proprietà della gemma, una pietra luminescente, un sigillo che configura il controllo dell'universo da parte di forze sconosciute che è incagliata nel bastone di Loki, il fratello degenere di Thor

Si sa. Il problema in definitiva risiede sempre nella nuda proprietà. In questo caso la pietra è di qualche utilità perché contiene uno dei grandi segreti dell'universo, un condensato di sapere, di intendimento razionale, come di forza vera e propria.

Quindi per arrivare alla vittoria, che non può mai essere definitiva, c'è tempo per il riscatto mai del tutto definitivo di nemici che diventano amici (Scarlet e La Visione) ma anche per amori che non riescono ad esplicarsi (La Vedova Nera e Bruce Bunners, ma anche il Falco Nero che si ricongiunge in famiglia). Ma non è lieto fine. La battaglia ricomincia. Sempre. Gli Avengers si riformano con altri elementi come fosse un gruppo rock (Hulk e Thor se ne vanno per loro destinazioni) e in finale sopraggiunge un altro nemico che prepara una nuova guerra: Thanos - nome assonante con Thanatos, pulsione di morte, leggasi anche come autodistruttività - non manca di essere il fuoco di questa macchina a vapore: la tecnica sperimenta nuove frontiere, anche cognitive, ma poi i simboli restano quelli dell'immaginario consolidato.


Film Age of Ultron

di Ross Whedon

141 minuti, anno 2015