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21 gennaio '16 - omofobia
In difesa di Sarri
Da un interista il sostegno a un angelo dalla faccia sporca


Strani incontri. Un uomo di strada ne incontra un altro che fa esattamente la sua stessa professione sullo stesso livello, ma quest'ultimo è un personaggio da salotto, ben educato, a modo, ben vestito. I due possono tranquillamente convivere. Possono ignorarsi, possono rispettarsi, possono dirsi buongiorno e buonasera quando si incontrano e nelle interviste scambiare la stima di rito. Ma poi c'è qualcosa che fa saltare la statica conforme regola dei buoni comportamenti. È il campo. Ed il campo non è nient'altro che la variante eccellente della strada. Il primo sa viverla meglio. Non ha filtri. La recepisce tutta. La vive e se ne rigenera. L'imprevisto di tensione davanti a un meccanismo oleato, improvvisamente, fa saltare tutto. E allora l'uomo di strada non può fare a meno di tirare fuori la sua natura, le sue origini, la sua umanità. A quel damerino ben vestito che si lamenta sempre, che pone i suoi interessi legittimi con fervore e rigore non può esimersi di dare una risposta. Starsi zitto ha un senso solo davanti a un soggetto manifestamente più forte di te. Si dice abbozzare. Da quel damerino non si può abbozzare perché non è superiore, non è più bravo, non è alcunché. Si tratta del classico bravo ragazzo tanto educato, tanto fortunato, tanto talentuoso, tanto collerico, quanto sempre inappuntabile con la sua giacca e cravatta da club blasonato. Ma non può continuare questa scena. L'ex ragazzo di strada, allora, si rivede in tanti ragazzi costretti a lavorare da adolescenti. Si immedesima in tanti di loro alle prese con quei bocconiani che la sanno sempre lunga, che azzeccano i congiuntivi, che conoscono le leggi e il mondo. No! Stavolta il silenzio per fare un passo indietro non vale come strategia. Stavolta il damerino sta sul campo dove è stato già battuto. Stasera ha la meglio, è vero. E anche questo fa incazzare. Ma quel damerino non può insegnare niente all'uomo di strada. Sarri sta avanti in classifica. Sarri non consentirà a Mancini di fare il bravo e pure la vittima. "Con quel vestitino a modo con cravatta in pendant ti ci puoi anche impiccare". Quelle maniere risolute, ma affettate per i buoni ambienti frequentati non possono risolversi contro il ragazzo di strada che ha un sussulto. Questa rivendicazione dei diritti dal punto di vista di chi ce li ha tutti, di chi ha sempre la buona sorte che arride somiglia tanto alle rivendicazioni dei gay ricchi, non paghi di ville e piscine annesse. La loro vittoria la vogliono completa: anche sposarsi ufficialmente. Così Mancini. La sua vittoria di stasera, 19 gennaio, non gli basta. Vuole anche gli onori della cronaca per esser vittima di arbitraggio lesivo. E allora no! Sarri non ci sta. Queste chiacchiere sciorinate agli arbitri con la certezza di avere sempre un posto al Sole se le può mettere anche in quel posto. "BRUTTO FRC ! ... "