ilnardi.it
20 dicembre '07 - Buongiorno
"Una notte in cui tutte le vacche sono nere"
Scolari senza Scolastica, lo scollamento del sapere

Sicuramente Galileo Galilei quando scriveva Il Dialogo sopra i Massimi Sistemi non si aspettava di essere oggetto di interrogazioni per i ragazzi delle nostre scuole. Le domande della Santa Inquisizione furono argomenti sufficienti per l'abiura con la quale negò fosse la terra a girare attorno al sole come voleva il sistema di Copernico. Galileo era riuscito ad attestarlo dall'osservazione diretta. Ma non era un precurosre dell'empirismo. Tuttaltro. La sua tesi poggiava fondamento proprio dalla dialettica del sistema che trovava origine più in Platone che nei primi approcci fenomenisti.
E' forse per questo che sessanta adolescenti italiani su cento ignorano per quale motivo la notte segua il giorno. Non hanno introiettato né il sistema copernicano né Galileo che pensavamo fosse nel codice genetico di ciascuno di noi. Non lo è invece. E non perché il linguaggio ordinario si ostina a contenere l'espressione "il sole sorge". Ed è tantopiù improbabile la minaccia della Santa Inquisizione come timore di questi ragazzi. Più probabilmente questo dato segna la crisi di conoscenza dei giovani ma del sistema di acquisizione delle conoscenze che non può costruirsi sullo schema della dialettica del test. A ogni precisa domanda una precisa risposta. Solo che se si sposta di un po' la domanda si perde la risposta perché monistica la direzione mentale tesa all'oggetto: la risposta pura e semplice. Quella risposta o niente. E il niente, se condiviso, è molto meno inquietante. Grande assente nel nostro sistema di insegnamento allora non è Copernico o Galileo, ma la curiosità e La Meraviglia che scaturisce dall'applicarla anche nelle cose ordinarie.