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09 dicembre '19 - Matematica
IL bluff della crescita
Lo dice la relazione del Censis. Non si produce né reddito né sviluppo. IL sistema cinese del lavoro con retribuzione a livelli di sussistenza e senza garanzie oramai trionfa tra noi


I trecentoventunomila nuovi occupati dal 2018 e ad inizio 2019 è come se non esistessero. È il quadro delle incertezze che creano ansia. IL Rapporto sociale di fine anno del Censis spiega, più che descrivere, le motivazioni per cui popolo il è arrabbiato e incerto. Sul fronte dell’occupazione si spiega per il fatto che ci sono ottocentosessantasettemila occupati a tempo pieno in meno. E ci sono un milione duecentomila persone in più a tempo parziale. Part time per due milioni settecentomila lavoratori. Ma l’influenza della Cina, intesa come condizioni di sussistenza del lavoro con zero garanzie, si tocca con mano quando si rileva che le retribuzioni del lavoro dipendente sono calate di mille euro ogni anno per ogni lavoratore. Nove euro lorde di pagamento per ora di lavoro, quindi meno la metà di guadagno reale, sono la condizione di due milioni novecentomila lavoratori. A consolazione dovrebbe arrivare la tecnologia amica. I telefoni smart! Nel 2018 il numero di smart ha superato il numero delle televisioni. IL 25,8% dei possessori di smart sono muniti di carica batteria in ogni momento per timore di perdere la connessione. IL comportamento abituale di guardare lo smart come primo gesto della giornata riguarda un italiano su due (50.9%). Più che nella rabbia e nel consumo di ansiolitici il nostro modello di vita deve guardarsi bene dalle condizioni che erodono sempre più il ceto medio rendendo la società una sommatoria di consumatori compulsivi. Ma sono le facoltà di scegliere a mancare. È la capacità di pensare a un futuro che non sia quello prospettato dal partito (sistemi di comunicazione di massa) che ci assimila già al peggio dell’impero cinese.