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29 maggio '10 - "Pronto?"
Il colpevole è al telefono
Il lungo percorso per arriivare ad attribuire responsabilità non può essere eluso dalla Tecnica

Io ieri sera sono stato a cena con uno dei capoccioni di Finmeccanica, uno dei tre che comandano. Lui vive a Washington, ha firmato laccordo da sei miliardi... sugli aerei... Tramite lavvocato Nicola (nome col quale si presume ci si riferisca al senatore Di Girolamo) ci hanno offerto di aprire unagenzia per tutto il centro Asia, per la vendita di prodotti di sicurezza... e prodotti militari... elicotteri Agusta. Ci abbiamo una riunione lunedì.

 

Può considerarsi la vetta delle prove documentali prodotte da intercettazioni telefoniche che mettono sotto inchiesta Finmeccanica. Secondo la magistratura di tre procure (Roma, Napoli e Milano) il colosso internazionale possiede fondi con i quali gestisce regalie ad amici di amici che dovrebbero favorirla in gare per acquisizioni di appalti. A pronunciarle al telefono è Gennaro Mokbel, professione imprenditore, balzato alle cronache per aver organizzato l'elezione al Senato di Nicola Di Girolamo con organizzazioni della malavita. Su Mokbel è stato scritto attingendo da fonti ufficiali degli inquirenti essere lui il ponte tra le società di tlc, rea di false fatturazioni, e alcuni personaggi nelle gerarchie della 'Ndrangheta.
Gli
appalti pilotati sui quali inisiste lipotesi del procuratore aggiunto Rosario Cantelmo e dei pm napoletani DOnofrio, Falcone, Filippelli e Maresca, vedono come ipotesi di incriminazione i reati di  associazione a delinquere finalizzata alla turbativa dasta. Gli appalti oggetto del contendere sono quelli del la video-sorveglianza e del Centro elaborazione dati della polizia di Stato a Capodimonte. Altre commesse per la realizzazione delle caserme di polizia e carabinieri in tutta la provincia napoletana.

Ci si chiede se una monumentale indagine come questa possa reggersi esclusivamente sulle intercettazioni telefoniche e quanto la nuova disposizione di legge in discussione alle Camere possa infirmare questo percorso di necessaria inchiesta della magistratura.

Quale necessità ci sia nella trascrizione di conversazioni nella spiegazione della notizia, quale emblematico particolare venga messo in evidenza, è tutto da dimostrare.

Nella sua nudità queste attestazioni registrate - sciolte dagli immensi fascicoli che i pm forniscono allattenzione del giudice per le indagini preliminari affinché il materiale possa essere consultato anche dalla parte legale di difesa per costruire sullo stesso materiale elementi di proscioglimento appaiono esclusivamente come una prova labile, assolutamente insufficiente per creare un castello di accuse.

Nel più divertente dei casi evidenziano particolari piccanti sui quali può concentrarsi il voyeurismo del lettore. Ma a questo deve essere confinato il diritto di informare e di critica sancito nellarticolo 21 della Costituzione? Il dovere morale di pubblicare, pubblicare sempre, pubblicare comunque deve essere comunque applicato senza dei distinguo dettati dalla soggettività di chi opera?

Daltra parte una limitazione di legge è la premessa per porre vincoli, barriere, creare un clima di paura costruite ad arte per creare un suggello di inviolabilità. Un modo rovesciato di aprire una stagione di caccia alle streghe rovesciata: guerra a coloro che ricercano la verità per renderla pubblica.

Ma al di là delle azioni simboliche e delle polemiche, cariche di spirito difensivo verso le rispettive acquisizioni di potere, va pur detto che nelle grandi inchieste della magistratura Tangentopoli e le inchieste di Mafia le prove derivate da conversazioni telefoniche ebbero un ruolo molto marginale. Fondamentali furono e sono ancora i pentiti che si rivolsero agli inquirenti per salvare la vita o iniziare una stagione diversa della propria vita. La capacità di fare incastri tra prove testimoniali e attestazioni di fatto fa il resto.

Nella capacità di ridare questo resto - cioè di entrare laddove la storia non può essere raccontata - la facoltà ipotetico-rappresentativa degli inquirenti. Chi lavora per la ricostruzione di nessi veridici non può prescindere dal lavoro meticoloso e attento. Capire verso chi debbano essere attribuite responsabilità certe è un lungo lavoro. La lusinga della semplificazione della Tecnica, attraverso le intercettazioni, rappresenta una scorciatoia pericolosa.