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20 gennaio '22 - Italia
In ricordo di Bettino Craxi
Ieri l'anniversario della sua dipartita


Avrei voluto scrivere qualcosa su di lui anche io in questa giornata, ma poi mi sono trattenuto nel timore di sprofondare nel nostalgico. Non sono mai stato suo sostenitore, invece, ma iniziai ad apprezzarlo nel suo periodo in esilio e rividi con maggiore serenità la sua statura di grande personaggio. Tra i meriti dobbiamo ricordare l'aver detto pubblicamente no agli americani a Sigonella. E poi quella di aver rotto quella continuità tra rivendicazionalismo sindacale e sinistra italiana, quella sua laicizzazione dei luoghi e della logica politica, ma soprattutto di aver avuto il coraggio di dire che quel santuario mastodontico del PCI doveva esser ridimensionato e così ruppe con la sudditanza del Psi verso quel partito rovesciando i termini in gioco pur avendo la metà dei loro voti. Detto questo però va sempre detto che il sistema dell'economia del partito (e dei singoli!) che aveva preso come collettore finanziario l'economia reale doveva trovare una fine. Francamente credo poco ai complotti. Possono anche esserci stati, ma non capire, ancora oggi, che quella metodica di usura delle imprese era arrivata al delirio, costituisce un'occasione di autocritica mancata per una lettura condivisa di quegli anni. Ieri ho letto una lunga intervista sul Riformista a Bobo Craxi e questo elemento sostanziale non c'è. Il nostro paese, pur bellissimo, conserva la condanna di non riuscire a guardarsi in senso autocritico. Succede a tutti! Quindi le contumelie di un preciso periodo storico durano secoli.