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24 giugno '10 - Parole al vento
Bossi tifa per l'Italia
Anche quando dice che si aggiudica il risultato in modo scorretto. Interpreta perfettamente categorie a lui note.

Prima adombra camerille italiote per la nazionale poi ritratta. Il più anti-italiano si comporta in pendant al costume tipico nostrano. La dice grossa poi si schermisce dicendo che scherzava, magari era pure a tavola con i suoi amici e aveva bevuto un bicchierino di troppo.

Succede proprio questo a Umberto Bossi. "Chiedo scusa alla Nazionale" - detto conversando con l'ANSA al telefono il leader della Lega e ministro per le Riforme. "La mia era una battuta  il mio augurio è che gli azzurri vincano il mondiale". Quindi Bossi rassicura i tifosi della nazionale

Del resto aveva sempre fatto per la nazionale. Anche quando aveva detto: la partita contro la Slovacchia è comprata, in cambio un paio di giocatori entreranno nei nostri club. Quindi nel ritrattare Bossi non ha detto - come avrebbe dovuto - che quella frase non risponde al vero, è falsa, destituita di fondamento. Si è limitato a dire che è stata detta in clima di facezie con amici a tavola. Ma in allegria, con un bicchiere di vino, si può dire anche la verità. Anche questo nelle migliori tradizioni: in vino veritas.

A questo punto è lecito porsi un quesito.

Perché i calciatori non parlano mai di politica mentre i politici debbono parlare di Calcio? Il quesito che si era posto qualche giorno fa Ringhio Gattuso suona più che mai di attualità.

Non è del tutto vero, ma suona bene. Suona invece di ripicca verso il trovato senso nazionale che anche in negativo monta tra gli italiani in occasione del Mondiale, luscita di Umberto Bossi, patron della Lega.

Vedrete, si compreranno la partita con la Slovacchia: il prossimo anno un paio di giocatori slovacchi giocheranno nei nostri club ha detto Bossi durante una conversazione con i cronisti che gli chiedevano un pronostico sulla sfida di giovedì, in Transatlantico.

La risposta della Federcalcio: Una dichiarazione sconcertante e offensiva. la risposta dei vertici federali, aggiungendo: Questa volta e in questa occasione, il senatore Umberto Bossi ha passato il segno.

Il dato non segnalato da questa asserzione di Bossi rileva un metodo di pensiero da parte delluomo politico che evidentemente ragiona con queste categorie: lo scambio di favori per il bene dei soggetti evitando il verdetto della verità storica. Un autogol incredibile per il moralizzatore degli intrallazzi romani che evidentemente lui sa interpretare perfettamente.