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25 novembre '22 - Estetica
Eccovi un altro Nazareno
Ci sono poche leggi non scritte in politica. La prima recita che non bisogna tendere la mano all’avversario tanto più quando non l’ha chiesta


Chi aveva aspirazioni liberal democratiche e vedeva con favore il sorgere di un nuovo soggetto politico ispirato a questo indirizzo dovrà ricollocare le sue aspettative. Carlo Calenda rilancia sulla sua proposta di consulenza al governo. Consulenza non richiesta. Ma quando i regali arrivano non si rifiutano mai. E con l’espressione “regali” si intendono voti in cambio di educati assensi a pareri, anche questi non richiesti e sicuramente solo parzialmente accolti.

Il leader di Azione continua infatti a ripetere: “la premier è nuova, pensiamo vada aiutata e non solo contestata”. Povera Giorgina! Non sapeva di avere un suo mentore nelle altre fila.

Il segno potrebbe essere interpretato come stima ponderata sul fatto che questo stato di cose durerà nel tempo e allora è meglio trovare una propria collocazione comoda prima di essere relegati al palo dei contestatori tout court. Quelli una casa già ce l’hanno. Ed è la nuova identità contestataria che i democratici si vogliono reinventare. Quelli di Azione debbono disegnarsi un ruolo tutto nuovo. Ma non può essere quello dei collaborazionisti! Avranno i danni da sicure polemiche e cose che andranno per storto senza riuscire a godere di alcun beneficio, quantomeno di momentanea immagine.

Giorgia Meloni capisce che ha tutto da guadagnare e si rende disponibile all’incontro. D’altra parte la presidente avverte i partner che qualora volessero giocare l’antica arma del ricatto di far mancare i voti, lei ci ha subito pronto un sostituto per rimpiazzarli. Ma se così fosse, la risposta si mostra già come fiacca. Il cosiddetto “terzo polo” non ha i numeri per sostituire Forza Italia. Ma lo stesso Salvini, qualora dovesse accorgersi della sua progressiva e inarrestabile debacle sarebbe pronto a mollare gli ormeggi per tentare nuove avventure contestatarie, proprio come fece in età post-Bossi.

Una prova per i calendiani potrebbe essere il presidenzialismo. Sarebbe la bandiera che questa destra porterebbe a casa con grande senso del successo, una volta terminata questa esperienza – visto anche che le misure economiche sono improntante al più conseguente dettame da Bruxelles, così come la politica estera ispirata al più conseguenziale atlantismo. Al presidenzialismo gli amici di Renzi potrebbero aggiungere il pacchetto completo: il superamento del bicameralismo e la revisione del Titolo Quinto.

Ma su questi obiettivi dovrebbe siglarsi un nuovo Patto d’Acciaio, altro che Nazareno II.