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09 marzo '23 - Semiotica
‘Non mi avete visto arrivare’
La frase enunciata dalla Schlein diventa un tormentone ma neanche l’autrice da cui è citata sa cosa significa


La letteratura dei Social ha comportato la commistione dei saperi e dei generi del sapere. Dialogano e discutono tra loro il sapiente e l’incipiente e non è detto che l’ultimo non abbia la meglio. La contrapposizione, così come il riferimento letterario non riconosciuto sono diventati consuetudine. Non si riconosce la paternità di quanto detto ma se ne trasformano le significazioni possibili negli usi più funzionali. Non solo. Quando la frase ha l’evidenza del riferimento citazionale molto spesso è sbagliato.

Siamo nell’età della dissimulazione dei saperi.

In questo contesto entra la frase lanciata da Elly Schlein al momento della sua proclamazione a vincitrice della competizione alle primarie con Stefano Bonaccini. Ha detto, come noto: “Anche stavolta non ci hanno visti arrivare”. La stessa Giorgia Meloni ha ripreso l’asserzione caricandola su di sé asserendo che il non essere notati è conseguenza dell’understatement della donna. Cioè dell’essere sottovalutata. Lei stessa al primo discorso come presidente del Consiglio alla Camera di sé aveva detto di esser sempre stata considerata un underdog( “Conta meno der cane” – si diceva una volta a Roma ). L’espressione inglese serve a confermare questo stato di scarsa considerazione per la tipologia di persona. E la tipologia sarebbe data non dalla classe sociale, ma dall’esser donna.

La frase è ripresa da un libro recentemente pubblicato da una femminista statunitense, Lisa Levenstein. La scrittrice e studiosa americana è stata quindi intervistata ripetutamente per spiegare la nuova questione femminile - dall’alto dei risultati oggi ottenuti e quelli ancora da ottenere. Tanto più, quindi, per dare una spiegazione alla frase che dà il titolo al libro.

Sì, perché nelle interviste sia Meloni che Schlein non spiegano il significato della frase. Neanche lo fa Levenstein, interpellata più volte. Questo perché è stata usata un’asserzione, detta e ripetuta in altri contesti e utilizzata, sempre, in altri contesti. Provo ora a darne una destrutturazione logica.

Si tratta di un modo di dire beffardo o scherzoso che gli atleti della corsa usavano per schernire quelli che si lasciavano dietro. "A oh! Mai 'na volta che me vedi arriva'!" Dicevamo all'amico che al rush finale si lasciavano dietro… Ma anche mi veniva detto dall’atleta più bravo!

Più estesamente viene adottata, e continua ad avere un senso, per le persone che stanno avanti con le idee, che hanno capacità di visione o progettazione ... Che hanno delle virtù quasi profetiche. Lì chi sta dietro ammettendo di non capire certe intuizioni al momento in cui vengono dette: "sta avanti - e per dare la raffigurazione delle sue anticipazioni - non lo vedi arrivare". È il caso di Steve Jobs o di Bill Gates come di tante altre menti ispirate (ma pur sempre contestabili, se si ritiene).

Ora! Ritenere Elly Schlein e Giorgia Meloni di questa stregua è un'esercitazione divertente e lecita. Ritenere abbiano questa qualità perché donne è un po' troppo. No?

Ma l'espressione piegata in senso della spiegazione del femminile in rimonta trova una pacifica esposizione dal fatto che, a differenza dal recente passato, una donna che arriva ai posti di comando non lo deve al rumore movimentista del femminismo e neanche alla sua avvenenza fisica. Lo deve invece alle sue qualità di persona. In tal senso "non è vista" in quanto rappresentante di una categoria, sia questa la bellezza, sia invece una lobby, sia invece il movimentismo arrabbiato delle donne. Nel senso: non è ammirata per le virtù tipicamente femminili e neanche temuta per il peso specifico che si porta dietro per tante ragioni sociali. 

Il fatto di essere inosservata trova spiegazione nella realtà di non essere apprezzata in quanto donna, bensì in quanto avente le capacità di gestire alcune funzioni strettamente legate alla professione o al ruolo politico.

Se questo è vero, però, (e nessuno potrebbe negarlo) tutto questo implica il recedere da millenari comportamenti facenti integralmente parte dell'esser donna. Sarebbe quindi una conquista sociale che implica la negazione di per come si è sempre espressa. E sarebbe questa una vittoria?