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15 agosto '23 - Semiotica
Estemporaneità
Parola chiave nello speciale dizionario di Michela Murgia che dopo la sua dipartita verrà sicuramente pubblicato


Tra i passatempi Social più usati in questa stagione c’è il motteggiare utilizzando il verbo della compianta Michela Murgia.

Tra queste l’asserzione di imprecisata origine contestuale in cui pare abbia detto: Ho coltivato una speciale diffidenza per chi si compiace di dire sempre quello che pensa. Temo con ogni fibra quel tipo di persona che è pronta a scambiare per pensiero il moto casuale di quello che gli passa per la testa e chiama sincerità l’incapacità di controllarlo.

Ipse dixit. (Pare).

Ritengo sia una delle asserzioni più sorprendenti di Michela Murgia. Sì, perché se potevi concederle l'attenuante dell'estemporaneità, dell'immediatezza, del non guardare a impedimenti comportamentali di sorta, con questa frase si capisce invece che le sue invettive non erano dettate dall'impulsività. Erano invece calcolate o almeno ponderate per l’effetto mediatico che potevano avere. E infatti stanno ancora pienamente dentro lo star-system televisivo in cui il gioco consiste nell'intreccio e la contrapposizione dei pensieri detti in brevi righe. Michela Murgia era pienamente dentro il sistema e ora si capisce meglio. La trasgressione allora consiste nella ricerca della stessa e nel saperla raggiungere senza concedersi al turpiloquio.

Ma entrando nella frase non si può che approvarne il contenuto. Ha il merito di togliere due tipi di maschera. La prima è quella di chi vuole far male, vuole aggredire. È pertanto persona aggressiva, però si nasconde dietro una presunta fragilità di facciata. Come dire: "scusate ma non ho Super-io di freudiana memoria, non ho schermi, non ho reti protettive, quindi mi faccio male e posso far male, ma non dipende da me"... Dipende dall'asserente, invece! Dipende da chi parla! E come!

Si sceglie la linea dell'apparente fragilità per colpire e chiedere clemenza nell'eventuale reazione uguale e opposta. Si passa come passivi-aggressivi, ma si è solo falchi, invece. Senza però caricarsi del gravame di chi attacca.

Altra configurazione della tipologia di persona dall'incapacità di ponderare quanto dice ( o scrive, specialmente sui Social ) è chi veramente lancia delle illuminazioni temporanee. Intuizioni che possono nascere dal ben dell'intelletto, che però evidenziano deformazioni quando è lasciato allo stato brado. Diversamente lo stesso intelletto può mostrare uno stato etilico, oppiaceo, comunque inaffidabile.

Chi asserisce vuole non avere percezione del suo stato ( eppure ce l'ha ) e si prende la liceità di dire secondo il barlume di improbabili sinapsi. Non si perita di un momentaneo riscontro o dell'adeguatezza del contesto. Lo dice e basta. Chi è così risulta dotato di un ego stratosferico, dirompente, dilaniante per chi gli sta vicino. Tanto che è meglio stargli lontano. E questo è vero anche nel primo caso.