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31 agosto '23 - simboli
Luna blu
31 agosto 2023 - la prossima avverrà nel 2037: motivo per godersela questa che arriva!


L’umanità ha sempre fatto i conti col satellite in modo affabulatorio. Celeberrima la vasta letteratura astrologica che dà alla Luna valenze di ispirazione esistenziali uniche. Nel caso di questa Luna che sembrerà tingersi di azzurro nella notte del 31 agosto gli esperti del ramo significazioni nevralgiche per la conduzione dell’esistenza di ciascuno. Si trovano nuove connessioni, le energie dell’universo risvegliano desideri ed emozioni. Autocoscienza riflessiva mette in dinamica cambiamenti esistenziali importanti. Spazio al nuovo. Come si dice per capodanno quando si buttano le robe vecchie dalla finestra.

Ma aldilà del respiro metafisico e sognante nel lessico comune la Luna offre ancora oggi spunti di individuazioni espressive singolari.

“Lunare” sta per astratto, quando si discute di ipotesi sulle quali si affrontano spiegazioni possibili oppure proiezioni verso il futuro.

Nel mondo jazz con “lunare” invece si intende un sound che abbia a che fare imprescindibilmente con la notte e col sogno, sia questo ultimo di carattere estatico che di carattere conflittuale. Il più lunare dei musicisti fu John Coltrane che passò da atmosfere sospese e fiabesche al conflittuale irrelato nella volontà di tirar fuori la base inconscia da cui nascono le connessioni per cui si attribuisce il gradevole dal non gradevole.

Sempre sulla Luna si intende in gergo popolare e burlesco chi non affronta con realismo le questioni semplicemente concrete della vita ordinaria.

Alla Luna sono ancora attribuite le maree. Sempre ai cicli della Luna si allineano tutte le fasi cicliche di cui la natura dà espressione: dalla coltivazione dei campi al flusso mestruale.

Celeberrimo il riferimento ad Astolfo che deve volare sul satellite per recuperare il cervello di Rolando uscito di testa per amore della bella Angelica. Quindi, in questa proiezione di credenza popolare, la Luna funge da ricovero per il senno che distaccato riesce a guardare gli accadimenti umani al di fuori di implicazioni e coinvolgimenti.

Ma sempre alla Luna Martin Heidegger fa risiedere l’esemplificazione del grande disarcionamento dell’umanità dalla Terra per entrare in pieno nell’età della tecnica. Lo spunto arriva da una fotografia effettuata da un satellite in cui si vede per intero la sfera della Terra. La foto fu battezzata: la Terra vista dalla Luna. Nell’intervista rilasciata al giornale tedesco Spiegel, Heidegger attribuiva a questa immagine l’emblematizzazione della lontananza da cui oramai era proiettato il sentimento di nuovo umanismo: in una dimensione lontana da sé e che nella Luna trovava una nuova sede, fuori la vera casa dell’essere, quindi.

La dizione La Terra vista dalla Luna è ripresa anche da Pier Paolo Pasolini per un episodio inserito nel film Le Streghe. La narrazione pasoliniana racconta il tentativo di ripristinare l’immagine di una donna defunta con un’altra presa a caso che però muore a sua volta. La morale esplicitamente scritta, vista sempre dalla Luna, recita: “essere morti o essere vivi è la stessa cosa".

Ma è Leopardi che salda lo iato incolmabile tra soggetto pensante-poetante e la sfera in cielo assimilando lo stato del primo alla seconda.

Gli esempi possono continuare ed offrono una visione mentale della Luna diversa ma comunque sospesa tra l’immaginario con valenza di dare una qualità diversa all’esistenza terrena. L’enfasi che si dà a questa Luna del 31 agosto non fa eccezione, anche nell’età della tecnica, nel pieno di una guerra alle nostre porte che potrebbe proliferare, di una recessione mondiale in cui il divario tra agiati e non si accresce e le differenze sociali si fanno sempre più gravi. Come nel film di Pasolini la Luna serve a dire che il vero resta sempre sospeso ed è lei a suggerirlo. Mai a dirlo.