Ma perché in molti sono presi così tanto da questi sermoni elettorali? Vanno presi per quello che sono. Come andare a teatro e vedere il Giulio Cesare di Shakespeare. Opera bella, magari ben recitata, ma la Storia è un'altra cosa! E allora o decidi di vederti la rappresentazione e gustartela bene tutta, vedendo se gli attori sono bravi, se fanno qualche errore e godere se questo succede, apprezzare o meno la scenografia e allora stai lì che ti godi il costo del biglietto. Ma pretendere di scevrare la vera storia di Giulio Cesare da quella pur pregevole opera è semplicemente sbagliato.
Quello che dico a tutti è che la politica consiste in una cosa completamente diversa da quella a cui si assiste guardando i dibattiti televisivi.
Lo dico perché l'ho fatta e mi permetto di parlarne come l'eunuco col pisellino nella scatolina parla ai suoi compaesani di cosa accade in palazzo, riservando però una costante discrezione. Non per fare il sapiente.
Allora dovete sapere tutti che per queste intelligenze rare funziona il messaggio ricorsivo da dare in campagna elettorale. Quello del dibattito prima del voto consiste in un periodo talmente concitato di parole, opere e omissioni da rendere poltiglia tutto. E allora l'esponente politico ha la sola possibilità di insistere ricorsivamente su un argomento di campagna elettorale. Chiaramente non rinuncia a parlare del resto, ma ritiene essere uno il suo argomento forte - magari proprio perché lì è più debole - Uno e solo uno. Bersani ha deciso il lavoro. Berlusconi ha deciso che sono le tasche degli italiani. Monti, la tenuta del paese. Grillo, scrollarci di dosso queste sanguisughe. I radicali l'amnistia.
E poi vale quello che diceva Maestro Enzo Jannacci
" E qui la giostra continua a girare
si ma la base va avanti anche da sola
E noi che abbiamo tutta la voce in gola
ma senza base non si può cantare
e con la base non si può stonare, non si può sbagliare.
Perché? Perché bisogna avere orecchio! "
l'angelo necessario