L'energia è vita. In Fisica l'energia si traduce in elettricità, forza. Ed è lì che si gioca tutto: vita personale e vita pubblica. L'energia non è meccanica, la sovrasta. Ma è vero anche che è la meccanica a regolare l'energia, pena implodere in sé stessa. Ma è anche vero che la Meccanica meglio descrive il sistema col quale si regola la vita. Il problema dell'Uomo Ragno in quest'ultimo film (Il potere di Electro, The amazing Spiderman 2) smette di guardare al suo duplice, sia inteso come l'Ombra (alla Carl Gustav Jung), conosciuta anche come parte oscura, sia che si intenda semplicemente il bonario Peter Parker. L'Uomo Ragno sembra abbandonare le ossessioni esistenziali circa il suo ruolo nel mondo e con sé stesso. Pare averle risolte.
Peter Parker sa benissimo che deve troncare con Gwen Tracy, Peter Parker sa perfettamente che ciascuno deve sentirsi importante, la sua presenza non può essere occlusiva per chi gli sta accanto.
Sa cosa fare. Ma giustamente non lo fa. E questo perché l'energia delle sua cupiditas ha prevalenza e stavolta non potrà dolersene, anche se questo significa sopportare mancanze insopportabili.
Nel racconto di questo secondo film della seconda serie la produzione assembla, traduce e riporta in termini attuali i racconti pubblicati nel n.2 e n.64 della prima edizione italiana dove combatte contro Elektro e indaga sulla misteriosa morte dei genitori di cui riscatta la versione di traditori della patria. Stavolta il padre di Peter è un ricercatore che affronta col sacrificio personale il problema etico che ogni uomo di scienza deve porsi.
A sopravvivere, più che vincere, in tanti eventi è il senso civico, il peso di sopportare grandi responsabilità proporzionate al fatto che si è possessori di grandi qualità.
Il problema che rimane sospeso nella narrativa Marvel è capire se è il caso ad aver assegnato poteri speciali o una necessità che sta dentro le cose. Se è questa stessa meccanica necessità - attraverso le quali addivengono gli eventi, si formano anti-eroi, si costruiscono avversità - alla quale la speranza rappresentata dall'Uomo Ragno deve far fronte.
Il discorso di Gwen ad inizio e fine della storia fonda tutta sulla speranza che è un'energia nuova. La speranza non è la stessa energia della cupiditas, non è l'energia rappresentata dall'elettricità - che troppa fa implodere, specialmente se torna in sé stessa.
La speranza consente di far forza di sé stessi senza smarrire il senso dell'identità.