Vi sorprenderò. Proprio io, antitottiano, ritengo grande questo atto. Credo che il selfie di Totti con accanto la Curva Sud sia carico di significato e importanza. Una sorta di scalino antropologico nella tribù del Calcio dove proprio uno dei suoi apparenti protagonisti scopre che i veri eroi sono quelli della curva, il pubblico pagante, gli irriducibili, i campioni dell'urlo quando nessuno li può sentire perché tutti urlano.
Il buon giocatore di Porta Metronia ci dice che, al di là delle sue res gestae esaltate in televisione, il vero protagonista è il pubblico, il dodicesimo giocatore, "er core de roma" ed è lui, quindi che si fa piccolo accanto a questi tanti invisibili protagonisti della scena. "L'arbitro doveva ammonirlo". Ma se l'avesse fatto l'arbitro sarebbe entrato nel ridicolo. Perché il suo gesto entrerà nei grandi atti dei gladiatori-imperatori odierni. In tal senso, insisto, il personaggio Francesco Totti deve essere derubricato dalle cronache del Calcio per essere immesso in quelle dello Spettacolo. E non perché faccia poi così spettacolo col suo gioco - Nel primo tempo non ha toccato palla e al di là di quei due gol da buon giocatore non ha prodotto altro - Bensì perché ha mostrato un grande talento per gestire i mezzi di comunicazione che anche nei momenti più bui e meschini (ve li ricordate gli sputi a Polster? il calcione da dietro a Balotelli? l'insipienza contro la Juve nello scontro fondamentale quando la Roma vinse lo scudetto? l'errore che all'Italia fece perdere il campionato d'Europa? ... ). Non ve li ricordavate? E questo perché i giornali l'hanno sempre sostanzialmente sostenuto. Fino all'inverosimile. E molto di più dei campioni di razza che hanno effettivamente caratterizzato un'epoca. Lui è un grande personaggio mediatico. Il selfie con la Curva Sud resterà tra i più grandi regali nell'immaginario del Calcio nazionale.
(L'immagine è stata pubblicata su il quotidiano Il Messaggero)