22 ottobre 2009. Forse l�inizio di un nuovo soggetto politico. Di sicuro l�inizio della nuova tendenza nei rapporti tra governo centrale e locale. Il nuovo presidente dell�Anci, Sergio Chiamparino, incontra il Presidente della repubblica e poi in agenda i soggetti interessati a una politica di gestione delle risorse adeguata ad amministrare i poteri locali nei territori. Con l�incontro il cosiddetto partito dei sindaci indica l�indifferibile inversione alla politica della scure adottata finora dai governi nazionali verso quelli locali sui quali hanno gravato i costi economici del cosiddetto risanamento e dei costi per l�ingresso in Europa.
Dalle finanze nazionali all�indirizzo dei Comuni manca un miliardo 247 milioni di euro. 769 milioni sono attribuibili alla compensazione dell' abolizione dell'Ici sulla prima casa, 251 milioni al taglio dei trasferimenti per i provvedimenti sui costi della politica e 200 milioni di taglio ordinario.
Senza risorse, di fatto, i Comuni sono messi nell�impossibilità di adottare alcuna forma di amministrazione possibile dei loro territori. La conseguenza inevitabile sarà la riduzione dei servizi sociali. I singoli assessori alle finanze dovranno fare miracoli per chiudere i bilanci.
Un risultato ben scarso se da venti anni si vede unanimemente il federalismo come priorità assoluta nella modificazione delle forme di governo. Il dibattito sulle modalità per arrivare al decentramento dei poteri e alla capacità di gestire direttamente nei territori le ricchezze prodotte, in effetti, si è mosso a corrente alternata attraverso le sollecitazioni che arrivavano dalla Lega sulla minaccia di secessione. L�accentramento di attenzioni dato alle Regioni ha di conseguente rallentato, invece di accelerare, il processo di decentramento delle funzioni statali e lasciato inalterata la distanza tra Stato, inteso come centro delle decisioni e della concentrazione dei poteri, e la comunità civile sempre più lontana dalla laica visione di realtà sociale che fruisce di servizi concreti.
Al di là dell�anomalia tutta italiana di procedere a una forma di Stato federale dopo settanta anni dalla sua unificazione, si inizia a comprendere che l�unico modo per arrivare a dama per una diversa configurazione dei poteri consista nel dare ai Comuni maggiori specificità, margine di operatività negli ambiti dei territori governati. In sostanza autonomia impositiva, facoltà di legiferare nei limiti costituzionali, facoltà di gestione del territorio con la potestà di arrivare alla propria regolazione urbanistica senza veti tagliando con le pastoie di organi superiori competenti.
L�ultimo incontro assembleare dell�Anci concluso il 10 ottobre 2009 insieme a Chiamparino, sindaco di Torino, presidente ha sancito da parte dei sindaci voglia di autorevolezza, dialogo alla pari col governo della repubblica. Questo significa compensazione dell�Ici, riduzione dell�obiettivo finanziario per il 2010 e alleggerire la spesa per gli investimenti tanto da consentire agli enti locali dei municipi di spendere risorse a sostegno dell�economia.
Ma a fare da spartiacque sulla vera disponibilità del governo nazionale in materia di risorse sono le sanzioni per il mancato rispetto del Patto di stabilità e l�adozione del decreto legislativo sul riordino della finanza comunale quale primo decreto attuativo della legge sul federalismo fiscale.