L'otto marzo 2010 sarà ricordato nella nostra storia, ma non per la festa della donna bensì per la soluzione in materia di competenze e poteri completamente sorprendente.
Alle diciannove l'ordinanza del Tar ha respinto la richiesta del Pdl per far rientrare la propria lista nella provincia romana dalle elezioni regionali.
Il DL non vale per il Lazio. Secondo i giudici del TAR del Lazio il decreto legge non può trovare applicazione perché lente Regione Lazio dispone di proprie norme sui meccanismi di presentazione delle liste. Materia conferitagli da competenze costituzionali. Ed è per questo motivo che la potestà legislativa regionale trova nella garanzia costituzionale maggiore potestà su quella del governo nazionale.
C'è da chiedersi a quali avvocati si sia rivolto Silvio Berlusconi per guardarsene bene. Nessuno conosceva la riserva di legge costituzionale che vantava la Regione Lazio!
A questo punto l'unica soluzione possibile a questo cosiddetto pasticcio consiste nell'evidenziare le condizioni che hanno determinato la manifesta impossibilità a consegnare regolarmente le liste Pdl e con ciò chiedere la deroga alla riapertura per la consegna delle certificazioni. Deroga che comporterebbe lo slittamento dell'election day.
Precedentemente, la mattina di lunedì 8 marzo il Pdl aveva presentato la lista provinciale romana presso l'Ufficio elettorale. Secondo quanto prevede la legge, l'Ufficio elettorale ha 24 ore per ammettere la lista.
Tempo e azioni sprecate.