Si è
sempre detto che i soldi non danno la felicità. Ma ad effettuare il facile
sorpasso, secondo una ricerca pubblicata su The Lancet, è l’attività sportiva. Sistematica – tre, cinque volte a settimana –
e non ossessiva.
https://www.thelancet.com/journals/lanpsy/article/PIIS2215-0366(18)30227-X/fulltext
Tutto questo
con sondaggio rivolto a dodicimila persone. IL rapporto tra soldi e attività è
dato dalla messa in relazione per la quale le risposte di persone sedicenti
felici e sportive erano uguali a quelli di una classe sociale più alta: dai
venticinquemila dollari in più l’anno.
Verificata
la disequazione, il dato di scienza potrebbe postulare un disegno di ingegneria
civile: placare le tensioni sociali attraverso l’organizzazione capillare della
pratica sportiva. Purtroppo però si tratta di un modello superato. Ci hanno
provato nei paesi del nord Europa con risultati non sempre convincenti: minore
tensione ma anche tendenza al suicidio come dato sociale rilevante sul resto d’Europa.
E allora sui dati dell’Organizzazione mondiale della sanità si scopre che in Svezia,
Francia, Olanda, ci si toglie più la vita in Europa. Seguono la Germania e la
Norvegia. Ben felici di essere ultimi in questa classifica Italia e i paesi del
Nord Africa. Difficile supporre che questi ultimi siano i primi in pratica
sportiva!
Non è
sufficiente evidenziare la risibilità delle conseguenze di questo studio che ha
meritato di esser ripreso in tanta pubblicistica.
IL dato saliente
che lo porta all’attenzione si ravvisa sull’ideologia di sottofondo.
Innanzitutto, la convinzione di recepire il senso della depressione in termini
di diffusione sociale. Ma soprattutto quello di poterlo rilevare attraverso un
sondaggio ad personam. IL terzo piano, come in un gioco da ragazzi, quello di
mettere a confronto piaceri, condizioni esistenziali, pulsioni, prospettive
ottimistiche ed il loro negativo.
Un
condensato della tecnica, nell’ossessione di avere un dato. Nella pretesa che
il dato indichi una verità.
- In foto le nazioni con maggior percentuale di suicidi, crescendo dal bianco, al giallo, all'arancione, fino al rosso -