Non è tramontata
la pretesa di dare scuola al continente, da parte degli inglesi. E se in politica
i risultati erano alquanto discutibili, nel calcio ci sono riusciti
perfettamente acquisendo la finale di Champion League. Lo hanno fatto in
entrambe i casi con estrema determinazione, senza scoraggiarsi mai, essendo
artefici di una “ remuntada “ che nella dizione ufficiale dovrebbe ora trovare
una traduzione anglosassone.
Eppure sono gli
stessi inglesi a voler uscire dall’amministrazione comune dei paesi del vecchio
continente e che non hanno trovato le misure per un distacco sopportabile, oltre
che per loro onorevole. Erano decenni che l’economia inglese arrancava e nella
politica estera si poneva come vassalla del colosso statunitense. Sempre stati
indisponibili gli inglesi a porsi come nuovo blocco mondiale se non in
posizione di assoluta preminenza, cosa che non era minimamente consentita per
la presenza di Francia e Germania.
Con facile
politicismo spesso i fatti dello sport sono stati considerati come
anticipatori, presaghi, o quantomeno emblematici dell’epoca che si stava
vivendo. L’Inter degli anni Sessanta era portavoce dell’Italia del boom
economico, il Milan di fine anni Ottanta inizio anni Novanta della nuova crescita economica del
nostro paese, dopo una ripresa drogata dalla crescita del debito pubblico …
Se vogliamo
rimanere in questa allegoria dello sport, cosa insegna alla politica europea
questa finale europea? Che gli inglesi non mollano mai - lo avevamo già
apprezzato dagli esiti della Seconda Guerra Mondiale per cui tutto il mondo
deve dire loro: “grazie”.
Se vogliamo
guardare nel caleidoscopio forse un indirizzo lo dà. E non è solo uno modello o
uno stile. Ma un modo proprio di intendere la gestione delle proprie risorse.
Si diceva: non mollare mai. Non solo.
Gestire sé
stessi sempre credendoci, non farsi mai imbalsamare da burocratismi e ricorsa
alla mitopoietica dei grandi personaggi, dei grandi nomi, che da soli
risolvono. Per vincere c’è bisogno di squadra. C’è bisogno dell’apporto di
tutti.
“Ma questo lo
sapevamo”.
Ecco, forse in
Europa era stato dimenticato.