Se ciascuno è avversario dell’altro e non si rafforzano invece le alleanze si perde il collante per creare una vera intesa di coalizione. Effetto, arrivare al traguardo ciascuno per sé, raccolto il proprio bottino elettorale guardarsi in faccia e stimare il fatto che, in fondo, meglio accordarsi con il vero avversario piuttosto che col falso alleato.
Lo sfondo del dopo 25 settembre si fonda sulle misure contro
il caro energia, in più ci sono le accuse, tra illazioni e note di cronaca, sulle
ingerenze russe.
È un modo, questo, di animare la campagna elettorale
offrendo in pasto al pubblico (sì, il
pubblico, gli spettatori che siamo noi) lo spettacolo di accuse e di
contumelie via Social – come se si stesse
trattando di adolescenti inquieti e invece si tratta di persone richiedenti la
fiducia per governare la cosa pubblica.
‘ Al Mef si sta studiando un nuovo intervento contro il
caro-bollette a tutela di famiglie e imprese, ma solo fra lunedì e martedì si
capiranno quali sono i margini di azione ‘. Riportano le note di agenzia. E
solo di questo si dovrebbe parlare. E con cognizione di causa, non come
pretesto per gettarsi veleno vicendevolmente. Parole puntute, si insiste,
perché non restino alla memoria e nel dopo elezioni ci sia ‘ampio margine per
comporre una maggioranza di unità nazionale per salvare giustamente il paese’.
Dimenticata la Meloni, trattata come posseduta dal demonio,
cancellato il compassato manicheismo di Letta, a guardar bene, è già fallito il
tentativo dei due di polarizzare il dibattito su di loro per ergersi come veri
apici di questa discussione elettoralistica.
Sempre a ben guardare, il vero dibattito verte su come
investire quei poco più di dieci miliardi e sui quali si deve esprimere la
Ragioneria di Stato. E allora la discussione sarà su come elargire equamente le
mance elettoralistiche, dibattito da cui nessuno vuole rimanere escluso. Lo
stesso Draghi, pur lavorando in quieta solitudine, dovrà avere il conforto di
sussurri e grida meno chiassosi.
Prevedibile un emendamento al dl aiuti bis. Del resto come
convincere deputati e sanatori in piena campagna elettorale a tornare a Roma in
Parlamento per votare invece un decreto? D’altra parte però sarebbe per loro l’opportunità
di mettere la firma alla mancia. Quindi anche l’argomento sarà oggetto di
chiacchiera.
Ma è ‘ l'azzeramento degli oneri di sistema di luce e gas,
nonché un intervento sulla Cig ‘, a tenere alto il livello dei possibilismi
nelle stanze del comando.
E di fronte alla paura per gli effetti della crisi
energetica aleggia il mostro del nucleare presentato in nuova veste anche per
lo sponsor di Elon Musk. Non siamo nuovi a veder sdoganato un nuovo sistema di
approvvigionamento energetico realizzato da centrali nucleari. Il sogno si è
interrotto ogni volta con un disastro epocale. Ma ogni nuovo rilancio si è
pensato che questa era la volta buona. Tutti da svelare i metodi di gestione
delle scorie, problema ancora non risolto da nessuno.
E se il dibattito si incentrasse su questo? Se si parlasse
effettivamente di futuro? Favorevoli o contrari dovrebbe essere questo un vero argomento di disputa, non le chiacchiere su come ripartire gli avanzi di bilancio per distribuire mance.