Il Sole 24Ore di oggi apre col dato per cui la Russia ha
incassato nei primi sei mesi di quest'anno 85 miliardi. Nel 2019 - termine di
paragone olimpico perché anno non soggetto a ristrettezze da pandemia - sempre
la Russia ha incassato 170 miliardi. Quindi, se continuasse coerentemente
questo anno, la Russia incasserebbe più dell'anno di grazia di tre anni fa. Ma
dove sono queste sanzioni? Qual è l'effetto per la Russia? I dati parlano. E
dicono, nessuno.
In compenso noi, grazie alle misure del Mite (ministero della transizione ecologica), dovremo stare
in casa a diciannove gradi più una serie di misure pazzesche come togliere lo
stand by ai computer e televisioni.
Se i russi hanno una pelle coriacea e sono abituati alle
sanzioni, noi no. Riuscirà una carne debole e frammentaria come quella europea
a tenere coerenza in questa moratoria?
Storicamente i deboli che non rispettano gli accordi siamo
noi italiani. Riusciremo a tenere il punto oppure non essere i primi a cedere?
Certo che il riavvio a una nuova trattativa dopo aver detto
che non si voleva trattare con gli invasori sarà una figura che cancellerà ogni
rispettabilità.
In questa campagna elettorale, quindi, dovremo stabilire chi
ci ha messo in questo cul de sac.
Sì perché chi ci ha messo probabilmente non ci sarà quando
saremo costretti ad "andare a Canossa" con i ceci sotto le ginocchia.
Ma allora avremo chi avrà gioco facile nel gridare al
tradimento.