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05 ottobre '22 - Roma
Una voragine! No, cantiere fermo tre mesi
Cittadini a Piazza della Radio imbufaliti per lavori in corso bloccati, il sindaco tace


Piazza della Radio consiste in un quadrante decisivo per lo snodo del traffico che va dalla Portuense, Ostiense e viale Marconi. Adiacente a Trastevere e alla Circonvallazione Gianicolense, non è una piazza autentica. Piuttosto uno snodo obbligato in quella parte della Roma.

Ebbene, da tre mesi è stato aperto un cantiere per la realizzazione di un parcheggio interrato. Parcheggio totalmente inutile agli usi dei quartieri, proprio perché la piazza anomala consiste in un crocevia obbligato per veicoli in dinamismo per diverse parti della città. Non c’è un centro commerciale propriamente detto. Non c’è un ministero, una sede di pubblico interesse.

Eppure in una precedente amministrazione fu scelto di collocare qui un problema che da tempo i diversi governi della città si rimpallavano. Un parcheggio interrato deliberato. Quindi assicurato alla ditta che aveva ottenuto l’incarico ma non più realizzato perché in ogni dove era proposto i cittadini erano giustamente insorti. L’ultima esperienza fu sette anni fa in piazza Enrico Fermi, vicino a piazza della Radio.

La polpetta bollente però deve essere consumata. Ed appena dopo il suo insediamento l’amministrazione del sindaco Roberto Gualtieri ha deciso di far partire i lavori. Nessuna discussione. Nessuna presentazione tra i cittadini. Neanche l’imbonimento: spiegare che avranno dei disservizi davanti alla prospettiva di risolvere tanti problemi. Niente di tutto questo.

A giugno si inizia senza discutere. Primo problema. Un disservizio di quelli marchiani. Al primo colpo di vanga viene lesionata la conduttura del gas. L’unica presente nella piazza che tutti sanno attraversare obliquamente il sottosuolo del plateatico. Fuga di gas. Panico. Arrivano i vigili del fuoco. Chiedono accertamenti, tutto si ferma. Siamo a giugno.

In tre mesi, oltre il danno, la beffa di avere i lavori in corso senza lavori. Il cantiere che non mette in conto alcun lavoro fatto durante il giorno. Una voragine a cielo aperto come fosse successo un cataclisma. Solo che la sciagura è quella comminata dagli amministratori.

In piazza ci si è dato da fare con la realizzazione di un comitato di quartiere. Ma la soluzione è apparsa tardiva. Una petizione di firme in estate con il vano tentativo di fermare i lavori. Ma nulla di nulla.

La richiesta ora è che tutto si fermi. Che venga ripristinato lo stato ‘ante quem’. Quelli che se ne intendono dicono che è impossibile. Almeno qualcuno che venga a spiegare cosa intendano fare. Le condizioni di mancato riconoscimento del diritto di cittadinanza fanno scivolare gli abitanti della piazza a servi della gleba. Almeno vorrebbero sapere, servi di chi? Qualcuno venga a dire qualcosa.