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21 gennaio '23 - Italia
Meno quindici
I punti comminati alla Juventus come penalità debbono farci interrogare su quel che sta succedendo in questo mondo


Debbo dire che questa vicenda mi ha sorpreso e tanto più mi conferma il livello basso della nostra informazione per come tutto venga recepito come dato, puro e semplice, senza fare domande. Parto da un punto di vista non sospetto perché non ho simpatie calcistiche per la Juve. Sono quindi tranquillo nel dire che mi sorprende tanta ostentazione di forza da parte degli organi federali. Comminare una pena maggiore di quanto chiesta dal procuratore, non indagare sulle inevitabili implicazioni con le altre squadre con le quali la Juventus ha fatto scambi, una sentenza che va a riprenderne una precedente per cui era stato dato il non luogo a procedere. Tutto questo in un momento in cui la Juventus sta vivendo un passaggio delicato interno. Però non trovo nemmeno le radici della trama. Tutti gli altri che complottano contro la Juve? Non si ravvisano cenni di conferma per l'idea della trama. E poi siamo in un momento in cui la Juve è meno antipatica, non stravince, non si è fatta protagonista di alcuna forzatura. Gli ultimi due scudetti non li ha vinti. E poi in un panorama di proprietà cinesi, americane, è un'ipotesi che non vedo. Vedo, invece, un Calcio che sta diventando sempre meno praticabile a grandi livelli. Gli standard delle grandi d'Europa viaggiano a una grandezza che le nostre grandi non si possono permettere. IL Calcio ci dice che siamo periferia del mondo tecnologico. E la Juventus è l'emblema dell'Italia che paga per dare un monito a tutte: non cercate di crescere artatamente per apparire al nostro livello. Ma questa è sempre un'ipotesi. Una suggestione.