New York. Bp dichiara di aver fermato il flusso della marea nera nel Golfo del Messico. Non si placano le polemiche sulla multinazionale petrolifera. Si profilano ipotesi di dinamiche di lobbing esercitate da Bp per facilitare il rimpatrio arrestati libici in cambio dellaccesso alla ricerca di petrolio nel Paese africano. Bp è messa sotto accusa per il progetto di esplorazione petrolifera nel golfo della Sirte e nel deserto occidentale della Libia. Si ritengono, questi, fattori presi in considerazione nel trasferimento di Megrahi.
Messo sotto i riflettori il ruolo della multinazionale petrolifera nel trasferimento in Libia dell'uomo di Lockerbie Abdel Bassett Ali al-Megrahi. Ma secondo un portavoce del premier britannico David Cameron ''non ci fu legame'' fra il colosso del greggio e la decisione dell'esecutivo scozzese di rilasciare per ragioni mediche e umanitarie l'agente segreto libico.
Nondimeno, la stessa Bp ha confermato di aver fatto lobby sul governo di Londra per concludere il trasferimento di prigionieri: l'ammissione arriva dopo linchiesta sulle azioni della multinazionale nel caso Megrahi voluta da un gruppo di senatori.
L'auspicio è che Bp chiuda con le trivellazioni in Libia. Il segretario di Stato Hillary Clinton lo ha accolto promettendo di esaminare il dossier.
Intanto negli Usa le immagini tv hanno mostrato i primi risultati del test cruciale sulla nuova struttura di contenimento del pozzo Macondo esploso il 20 aprile: per la prima volta da allora il geyser sottomarino si è fermato. L'esperimento proseguirà ancora per 24 ore.
Le polemiche continuano. Il colosso del greggio era tornato in Libia nel 2004, dopo mesi di lobby personale dell'allora amministratore delegato John Browne sul colonnello Gheddafi. E alla fine del 2007, per ammissione oggi della stessa Bp, la società britannica disse la sua per la ''lentezza'' con cui venivano condotti i negoziati per l'accordo con la Libia sul trasferimento dei prigionieri.
Alla fine nel 2007 Megrahi non venne rilasciato o trasferito. Solo due anni dopo, tra le proteste dell'amministrazione Obama e delle famiglie del Jumbo Pan Am esploso nel cielo di Lockerbie, il governo scozzese lo liberò per ragioni umanitarie. Condannato nel 2001 per terrorismo, Megrahi pareva in fin di vita per un tumore ma a un anno di distanza è ancora vivo.