Fare uno sforzo. Tutti insieme! (Certo, non sia mai diversamente). Ed è proprio Sergio Mattarella a sottolineare come ci si debba dotare di un nuovo ordinamento per governare l’immigrazione. L’occasione è la conferenza stampa a Siracusa con Franck Walter Steinmer, presidente tedesco.
E quasi a spiegare il senso di questa che potrebbe apparire
come un fuga in avanti: "Il nostro compito è quello di essere riferimento
della comunità nazionale e formulare suggerimenti. Io credo che occorra di
fronte ad un fenomeno così pensare in maniera adeguata”. Entra così nel luogo a
contendere:” le regole di Dublino sono preistoria, era un altro mondo, non
c'era una migrazione di massa, è come fare un salto in un'altra era storica. Sono
una cosa fuori dalla realtà”.
E infatti la Convenzione di Dublino fu firmata da Andreotti
nel giugno 1990. Era appena caduto il Muro di Berlino, c’era ancora la Prima
Repubblica, in Italia esisteva il Partito comunista in Europa, nel Regno Unito
primo ministro era John Major ed era incipiente l’idea di neo laburismo di Tony
Blair. Non c’era l’Euro. François Mitterrand era da un anno stato rieletto
presidente francese … Un altro mondo.
- Ma è anche vero che col
“sistema” il primo Stato membro in cui viene registrata una richiesta di asilo
si pone come responsabile della richiesta d'asilo di un rifugiato. Entrato in vigore
il primo settembre 1997 e adottato in Italia solo nel 2003 ed entrato in vigore
dieci anni dopo. Quindi se un immigrato domanda asilo in un paese dell'UE e attraversa
illegalmente le frontiere verso un altro paese, deve essere riconsegnato al
primo stato. In una domanda d’asilo, quindi, l’urgenza europea, pare essere
quella di voler stabilire immediatamente lo Stato membro competente. Ma il
gioco non ha funzionato con l’espansione del fenomeno da diversi punti
cardinali. Nel 2015 l'Ungheria fu occupata da profughi asiatici che entravano
attraverso la Serbia. La Germania sospese il regolamento di Dublino per via dei
profughi siriani prendendosi il diritto di esaminare direttamente le domande d’asilo
-
Ma d’altra parte esistono paesi europei che sono rassicurati
dagli accordi di Dublino. Sono la repubblica Ceca e quella ungherese, così come
Slovacchia e Polonia. Temono gli siano fissate quote obbligate di immigrati.
La necessità di non consentire all’immigrato di fare il
furbo, chiedendo appena toccato il suolo europeo domanda d’asilo in diversi
paesi, è stata violata attraverso modalità che diluiscono nel tempo questa
pratica inserendo l’immigrato in contesti detentivi che non fanno apprezzare il
suolo d’Europa. Quel che si doveva evitare tenendone sospesi in grande quantità
si è invece ritorto contro le intenzioni dei stessi legiferanti. Sono le stesse
organizzazioni di solidarietà (ECRE e UNHCR) a ritenere che non si dia
protezione.
C’era bisogno di Mattarella per dire in poche battute tutto
questo. Chiunque al pronunciamento di un’asserzione contro Dublino sarebbe
stato preso per anti-europeo e anti-solidale al problema che ci attanaglia
tutti: l’immigrazione.
Ma anche un’azione contro-ordinamento-delle-cose non lo è se
a dirla è il Presidente.