Nell’età della tecnica un anniversario come quello della nascita di Marconi dovrebbe essere consacrato, tanto più nel suo paese natio. Niente di tutto questo. L’Italia non supera quelle poche manifestazioni di rito che, del resto, non si negano neanche alle conquiste più ovvie e impersonali. E del resto trova anche coerenza con sé. L’età della tecnica non celebra, non riconosce umanità alle sue conquiste, la tecnica è lì semplicemente a disposizione e si dà in attesa dell’innovazione o addirittura della nuova conquista tecnologica in grado di distanziare ancor più il limite del possibile nell’attuale.
Potrebbe essere solo questa la giustificazione per cui a
Guglielmo Marconi non sia riconosciuto onorificenza pubblica più grande. Marconi
per la vita comune e la coesistenza tra persone nel Novecento è stato più
importante di Einstein, Max Planck e Alan Turing perché nell’ossequio alle
grandi vette per l’umanità svelate dai fisici citati, la grandezza di Marconi
consiste nell’aver consentito al mondo di comunicare senza metodi identici alle
età antica e moderna e della prima contemporaneità.
Si può dire che con la scoperta della radio e così il modo
di entrare in contatto da luoghi remoti l’umanità ha iniziato una nuova fase
che potremmo definire post-contemporanea.
Banalmente potremmo dire che senza questa grande innovazione
non ci sarebbe stata la telematica e tutto il mondo che oggi ci circonda con
gli strumenti di apprendimento elettronico di cui abbiamo frequentazione
ordinaria.
Marconi fece un ulteriore passo avanti dopo la scoperta dell’oscillatore
da parte di Hertz (1988). - L'
oscillatore inventato da Hertz trasformava la corrente elettrica in onde radio
–La sua prima radio riusciva trasmettere segnali elettrici. Tutto era stato
reso possibile garanzie un generatore, un oscillatore e un'antenna. IL primo
grande obiettivo consisteva nell’invenzione di un telegrafo senza fili. E fu
per questo che nel 1909 ottenne il premio Nobel, sebbene in condivisione.
La Chiesa, da sempre particolarmente attenta alle dinamiche
e all’evoluzione della comunicazione, stavolta per prima capì il grande
potenziale presente in questa scoperta. Non a caso il primo contatto avvenne
con la Santa Sede che volle costruire una stazione radio in Vaticano. Il papa
era Benedetto XV. L’anno era il 1918. Ma l'inaugurazione delle trasmissioni in
onda corta della Radio Vaticana avvenne il 12 febbraio del 1931.
Da allora un susseguirsi di innovazioni, ulteriori scoperte
nel mondo della comunicazione verbale, fino al disconoscimento della
primogenitura di Marconi per questa invenzione rivendicata, invece, da Tesla. Documenti
e attestazioni alla mano riportano invece sia l’originarietà della coperta sia
la tempistica come appartenente a Marconi.
Domani l’invenzione della comunicazione dei nostri tempi
sarà soffocata da altre comunicazioni specifiche non riguardanti le prossime
scommesse evolutive dell’umanità bensì il ripercorrere di antichi dolori mai
cicatrizzati.
Consiste anche un po’ in questo l’effetto rebound della
nostra specie animale. Ha smesso di guardare l’orizzonte con il fine di
estendere lo sguardo oltre. Ci si gira costantemente dietro, invece. È il falso
convincimento che oramai quanto poteva esser fatto è stato fatto.