La sua forza d’animo e la capacità di infondere forza alla
ragazza che ha allenato non si è fermata alla palestra o alla parola giusta nel
momento della gara. La sua difesa presso il solito giudizio negativo dei
giudici delle Olimpiadi di Parigi ha portato al bronzo l’atleta da lei
allenata, Sofia Raffaeli.
E per una volta almeno il nostro paese ce l’ha fatta. Altre
proteste c’erano state, come nella pallanuoto, giuste ma altrettanto
inascoltate. Ora la determinazione e la fermezza nel rappresentare le proprie
ragioni ha sfondato. La sua difesa sarà ricordata nell’antologia dei momenti
migliori di questa Olimpiade.
È stata netta, determinata, perentoria, con gesti attoriali
in cui ha sicuramente ripreso metodiche acquisite nella sua precedente
professione. Pare che abbia messo in campo grandi dote da attrice brava a saper
dare tratti di tragicità al momento decisionale. Ha precedentemente lavorato
anche come attrice in lungometraggi come Cenere, Fratelli Unici o Emmanuel dove
è la protagonista.
Si è vista nella pubblicità della Campari, di Infostrada e
di Monte dei Paschi di Siena. Altre fiction come Che Dio c’aiuti, Non smettere
di sognare e Un posto al sole. In sostanza, un’attrice completa. Un mestiere
che è stato utile al momento giusto.
Ed è con la sua pervasività espressiva che è riuscita ad
ottenere un punteggio maggiormente rispettoso della pulizia tecnica con la quale
la sua atleta aveva concluso il suo esercizio. Sono stati sufficienti, in
definitiva, pochi decimali per arrivare ai fatidici 136mila trecento punti. Sono
utili per fare la differenza con la rivale. Ottiene così il terzo posto
portando Sofia Raffaelli al bronzo.