Negli ultimi due giorni dal 4 al 5 ottobre Giulio Tremonti è intervenuto su ogni dove tranquillizzando, dando certezze, entrando nel merito di materie non strettamente affini alleconomia.
"Gli obiettivi sul 2010 saranno assolutamente centrati". H detto il divo Giulio nel corso di un'audizione in Parlamento riferendosi agli obiettivi di finanza pubblica.
"Se mai ci fosse un cambiamento della regola sarebbe dal 2016". Ha esternato il Tremonti buono, riferendosi alle nuove regole europee in particolare sul debito pubblico.
Si potrebbero creare "scenari avversi in altre parti d'Europa ma non in Italia". Ha rassicurato il ministro economico in audizione sulla Dfp alla Camera.
"Non ci può essere crescita senza stabilità dei conti. Non esiste scelta tra rigore e crescita". Ha ribadito Tremonti: "Il deficit crea diseguaglianza e povertà per le generazioni presenti e future".
Il nuovo patto europeo, che entrerà in vigore dal 2016 sarà "straordinariamente confortevole per l'Italia". Sempre Lui, in audizione sulla Dfp alla Camera. "La nostra posizione non è di difesa dell'Italia. - ha aggiunto - Se vuoi valutare la sostenibilità di un sistema devi guardare tutto e non solo una parte, quella delle finanze pubbliche". Con lespressione 'comfort'. "posso confermare - spiega - che le proiezioni sull'Italia sono assolutamente confortevoli, migliori di molti altri Paesi europei".
Entra nel merito della madre di tutte le promesse che il governo in carica aveva fatto durante la campanga elettorale: la cancellazione degli enti Provincia. Il 5 ottobre supertremonti dice: "Mi pare proprio che ci sia la parola province nella Costituzione... Non voglio difendere le province. Mi limito solo a dire che andrebbe modificata la Costituzione. Se elimini le province - dice Tremonti - non elimini le strade, le scuole e ottieni un risparmio di 100-200 milioni". Questo anche se il ministro concorda sul valore "simbolico" di un intervento di questo genere. E comunque i risparmi attesi da abolizione delle province, o taglio alle auto blu non consentirebbero di procedere ad una riforma fiscale che "postula cifre molto superiori".
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