L'Euro non è la misura della possibilità nei sistemi paese di espandersi ma può essere facilmente indicato come la sopraffazione dell'imperante mercato tedesco su questi. Con buona pace di industriali e banche tedeschi, l'euro per loro è diventata una divisa necessaria per essere nel mercato. Le industrie senza Euro non riuscirebbero ad esportare. Le banche subirebbero la conversione dei loro crediti nei confronti delle banche greche. Ma, perché no?, anche italiane. Il nuovo tasso di cambio sarebbe certamente sfavorevole.
Nel testo si evidenzia la sproporzione tra economie e una forma di neocolonialismo finanziario gestito dalla divisa germanica. E invece, dobbiamo ribellarci allo strapotere dei grandi gruppi bancari che penalizzano leconomia reale e che costringono la popolazione a pagare per chi si arricchisce. Non serve una rivoluzione, ma è certo che bisogna fare qualcosa perché la democrazia è in serio pericolo.
Le misure, secondo Max Otte, sono due: riforma del funzionamento dell'unione monetaria e dell'Unione Europea (quindi essere ciascuno in Europa un po' tedesco come serietà). Un processo di assimilazione che se non può e non deve avvenire come cultura deve esserci a livello di regole e di loro funzionalità nel sistema.
Quindi un sistema di detrazione fiscale basato su un'unica concezione patrimoniale. Ridurre la grandezza massima degli istituti di credito, di modo che un eventuale intervento di salvatagglio non trascina tutto il sistema dietro nella sciagura. L'euro ha svolto la sua funzione: i gruppi industriali ora contabilizzano con una sola moneta. Ma questa funzione non è utile per i cittadini: Italia, Spagna, Grecia e Portogallo si sono ritrovati con i bassi tassi d'interesse tedeschi.Hanno continuato a spendere e così l'euro ha generato bolle speculative in Spagna, Grecia e Irlanda.
Le tre menzogne per cui si deve salvare la Grecia, l'Italia per salvare l'Europa attraverso l'Euro hanno una dimensione politica che consente ai ricchi di essere ancor più ricchi. Queste sono tre menzogne politiche. Nè l'Europa, nè i cittadini, nè quelli dei paesi creditori come la Germania hanno tratto alcun vantaggio dai 110 miliardi di euro messi a disposizione dei paesi europei nel 2010 come pacchetto di salvataggio del Fondo monetario internazionale e come prestiti bilaterali. Otte invece non ha dubbi nel sostenere che i beneficiari dei pacchetti di salvataggio sono le banche d'investimento e i super ricchi. Questa folle strategia non salverà l'Europa. Al contrario, andrà a vantaggio dell'oligarchia finanziaria, a cui la politica, divisa al suo interno, si è volontariamente sottomessa.
Quello che si sta ponendo invece è una forma di comunismo rovesciato tra ricchi. C'è bisogno invece che il mercato torni a fare il mercato senza premere sulle rendite finanziarie per fare in modo che ogni cittadino sia messo nelle condizioni di trovare un lavoro, mantenere una famiglia, ricevere un'adeguata tutela pensionistica. Quindi secondo lo studioso l'obiettivo è spezzare il dominio dell'oligarchia finanziaria.